07 marzo 2006

Pensieri elettorali...

In questi giorni la mia testa è in subbuglio...piena di pensieri, idee, banalità, contraddizioni e via dicendo. Ad aggravare la situazione ci pensa il clima elettorale. Anche perchè queste elezioni le sento un pò mie. Mi sento un pò importante. Mi sento cittadino. Termine che per me non ha solo valore formale, di scatola, ma è pieno di contenuto. Sarà la gioventù o la cosiddetta "innocenza" ma questo per me è un peso. Un peso positivo in quanto posso far sentire la mia, se pur piccola, voce. Un peso "negativo" in quanto mi sento un pò osservato come se avessi il fiato sul collo. Sento molto la responsabilità. Di essere cittadino.
Essere cittadino comporta avere diritti, ma allo stesso tempo dei doveri che in democrazia siamo tenuti ad osservare, a rispettare. Se non fosse così il nostro paese non sarebbe democratico (in effetti dopo gli ultimi cinque anni di democrazia ne è rimasta ben poca visto che si è riusciti ad attaccare, stravolgendone i principi, uno dei capi saldi della nostra Repubblica ovvero la Carta del '48). Abbiamo la possibilità di partecipare attivamente ma abbiamo il dovere di controllare ciò che i "politici" (o dipendenti come ci insegna Grillo) fanno. Forse le cose che dico e sento saranno banali ma credo che a molte persone farebbe bene sentir parlare di queste banalità.

In questi giorni mi sembra che per far politica bisogna per forza essere MODERATI. Ma cosa cazzo significa essere moderati? Niente. Uno dei mali della politica moderna è proprio la moderazione. Bisognerebbe prendere esempio da Dario Fò che politico di mestiere non è. La moderazione uccide gli ideali. La politica della moderazione, dell'accordo, della via di mezzo quindi uccide la politica stessa. Bisognerebbe esporsi di più, avere il coraggio di farlo ma soprattutto la forza, cosa che l'attuale classe politica non ha. Diffidate da chi si spaccia per moderato. La situazione che l'Italia deve affrontare sia all'esterno che al suo interno necessita di cambiamenti radicali e non moderati.
E sia chiaro, non intendo la radicalità della Lega e simili...l'unica cosa che questi hanno di radicale è l'ignoranza.

A dimostrazione di ciò oggi l'on. Lussana, leghista per l'appunto, ha avuto il coraggio della seguente affermazione:"In Iraq non c'è nessuna guerra". Lascio a voi i commenti.

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