18 gennaio 2006

Americani? Brava gente...

E' di questi giorni la notizia che il Governo Bush ha finalmente riconosciuto l'utilizzo di armi chimiche sulla città irachena di Falluja l'8 novembre 2004. Ma gli Stati Uniti non sono nuovi a questo tipo di "imprese". Basta ricordarsi dell'uranio impoverito usato in Afghanistan, Serbia, Kosovo oltre che nelle due Guerre del Golfo. Le conseguenze di queste vere e proprie azioni criminali si possono riscontrare oggi in Vietnam dove tra il 1961 e il 1971 l'esercito americano ha sparso circa 77 milioni di litri di defolianti (tra cui in maniera massiccia l'agente arancio) e 400 kg di diossina con l'obiettivo di radere al suolo la vegetazione per "stanare" i vietcong e di distruggere i raccolti per affamare popolazione e combattenti. Circa 2,6 milioni di ettari sono stati contaminati ovvero il 10% della superficie vietnamita. L'utilizzo della diossina ha causato (e continua a farlo) morti, gravi patologie e malformazioni alla nascita. Non solo. Le famiglie con un membro handicappato hanno redditi molto più bassi delle famiglie non colpite e devono sostenere spese mediche superiori del 30% alla norma. La prepotenza degli Stati Uniti è iniziata nel 1980 con il massacro di 300 indiani Lakota a Wounded Knee, dura da più di un secolo e non se ne vede la fine. Non oso immaginare a quanto possa ammontare il numero delle vittime civili nelle guerre degli americani proclamate prima contro il comunismo e poi al terrorismo. Ma in realtà come dice Noam Chomsky ("Tutti si preoccupano di come possiamo fermare il terrorismo.Bene, c'è un modo semplicissimo per riuscirci: smettere di praticarlo.") i veri terroristi sono gli americani stessi e quindi come tali andrebbero processati. Proprio come andrebbe processato Mario Lozano il soldato che il 4 marzo 2004 uccise Nicola Calipari.

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